TERAMO – Chiusura del Traforo, si apre uno spiraglio dopo l’incontro di questo pomeriggio al Ministero delle Infrastrutture a Roma, tra i dirigenti del dicastero e Strada dei Parchi. La riunione è stata definita "costruttiva" A quanto si apprende al termine dell’incontro, si lavora ad un’intesa che sollevi la Strada dei Parchi dalle responsabilità e per trovare le risorse con tutte le amministrazioni pubbliche per intervenire urgentemente e sanare la situazione a rischio di inquinamento delle acque.
Insomma la chiusura non appare inevitabile. "I lavori nel Traforo sono straordinari, non toccano al concessionario ma al concedente", ovvero allo Stato: lo dice l’amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, oggi prima dell’incontro al Mit. Le parti si sono incontrate per discutere del Pef, il Piano economico finanziario dell’A24 e dell’A25, ma è stata occasione per parlare del Traforo. La chiusura del 19 maggio non appare certa: "Dipende – ha detto Ramadori – stiamo trattando con il ministero, cercando una soluzione". Aleggia su tutto anche la minaccia della revoca della concessione per interruzione di pubblico servizio, ma Ramadori risponde che non si tratta di una "interruzione di pubblico servizio. La chiusura avviene a seguito dell’indagine della Procura della Repubblica". Auspica "una soluzione condivisa" anche l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) che gestisce i Laboratori sotto il massiccio. "Non è un problema dell’Infn, dell’acquedotto o delle autostrade: è un problema del sistema Gran Sasso" e risolverlo richiede un coordinamento", spiega Antonio Zoccoli, della giunta esecutiva Infn.
La nota del Ministero delle Infrastrutture. In serata il Mit ha definito l’incontro di oggi pomeriggio "un primo, costruttivo tavolo per arrivare a una soluzione che scongiuri la paventata chiusura totale del Traforo del Gran Sasso e per risolvere, al tempo stesso, il problema del rischio inquinamento delle falde acquifere".
"Nella consapevolezza della complessità della questione", il Ministero assicura che coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, "in modo da raggiungere sia l’obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso, – precisa – è prevista una modifica al decreto Sblocca cantieri con cui sarà nominato un Commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico".
In breve tempo il Ministero, "stanti le responsabilità di tutte le amministrazioni coinvolte, sarà in condizione di fornire precise e puntuali informazioni al Parlamento sul dossier".
E quella di Strada dei Parchi. Un incontro positivo. Così Strada dei Parchi definisce l’incontro al Mit sul traforo del Gran Sasso. "I rappresentanti del ministero – spiegano dalla società – hanno ben compreso i problemi legati alla vicenda processuale di SDP e dei suoi rappresentanti in ordine ai rischi di possibile inquinamento e della convivenza sotto il Gran Sasso con il laboratorio. Situazione che ha portato la concessionaria SDP ad annunciare il provvedimento di chiusura delle gallerie". Da domani, proseguono, "si lavora per costruire una soluzione che sollevi la concessionaria dai problemi in ordine ai rischi di reiterazione del reato. Con gli altri ministeri interessati (Miur per i Laboratori e Ministero Ambiente e Regione per i problemi legati all’acquifero) il Ministero Infrastrutture e Trasporti studierà una soluzione che porti ad intervenire in tempi rapidi". Alla riunione la delegazione di Sdp era guidata dall’Ad Cesare Ramadori e il vice presidente Mauro Fabris. Per il ministero infrastrutture e trasporti: il direttore generale Felice Morisco e il capo di gabinetto Gino Scaccia.